martedì 3 settembre 2013

Gratin di patate e formaggio Munster

I miei genitori mi hanno portato un altro gradito regalino dall'Alsazia... ovvero del fetentissimo Munster!!!
Per chi non lo conoscesse, il Munster è un formaggio di latte crudo vaccino a pasta molle, tipico dell'Alsazia. La sua particolarità consiste nel fatto di essere puzzolente, anzi puzzolentissimo... Nonostante io sia un'amante dei formaggi francesi e di quelli un po' forti in generale, devo ammettere che il caratteristico fetore sprigionato dal Munster è davvero mortifero. Personalmente non so se esista un formaggio più fetido (io non mi ci sono mai imbattuta), ma di sicuro è uno dei formaggi più buoni che abbia mai assaggiato.
Passiamo a qualche consiglio pratico... Per prima cosa, è bene sapere che è praticamente impossibile conservare il Munster senza appestare il frigorifero, la cucina e l'intera casa... Non c'è niente da fare: l'indiscutibile verità è che il Munster puzza. Puzza talmente tanto che la sua invadente presenza si percepisce anche quando lo si compra nelle a confezioni sottovuoto (crogiolandosi nell'illusione che "no... sicuramente non puzzerà, è ben sigillato!"... illusi!!!)... quindi vi lascio immaginare cosa succede quando la confezione viene aperta... L'unica possibilità è mangiarlo tutto il prima possibile, così che la puzza non abbia il tempo di radicarsi nell'ambiente e stordirvi.
Il Munster è molto buono sia crudo che cotto (e la cottura rivela una sorpresa... ma ve la spiegherò dopo) e questa volta ho deciso di abbinarlo a delle semplicissime patate per un gustoso gratin (preparazione assaggiata più volte in Alsazia).


Ingredienti:
600 g di patate già sbucciate e pulite
200 g di formaggio Munster
50 g di toma  morbida
parmigiano grattugiato, q.b.
1 cucchiao di pangrattato
10 g di burro
1 cucchiaio di olio
pepe nero macinato

Preparazione:
Cuocere le patate in pentola pressione per circa 15 minuti, trasferirle in uno scolapasta e lasciarle intiepidire. Non devono essere stracotte (altrimenti si spappoleranno quando cercherete di tagliarle) ma devono comunque aver perso la durezza anche nella parte interna.


Nel frattempo, dedicarsi alla pulitura del fetido Munster, rimuovendo la scorza arancione che lo ricopre. Lo strumento migliore per effettuare quest'operazione è un pela-patate, che permette di raschiare via solo la parte più umida e molliccia. In questo modo eviterete sia di sprecare prezioso formaggio sia d'impiastricciarvi troppo le mani (che poi continuerebbero a puzzare per un considerevole numero di ore).


Ricavare delle fettine sottili e tenerle da parte sul tagliare, insieme alla toma (anch'essa tagliata a fettine)
Volendo (se i vostri nasi sono particolarmente temerari), è possibile utilizzare soltanto il Munster, senza aggiungere altri formaggi. Io onestamente ne avevo avanzata solo mezza formella e comunque il formaggio è davvero forte, quindi può essere tranquillamente stemperato con un po' di toma (che comunque non è che sia proprio profumatissima...)


Riprendere le patate e affettarle con uno spessore di circa 4 mm (non di più, altrimenti non termineranno la cottura e rimarranno dure). Preriscaldare il forno a 180° (ventilato).
Ungere leggermente di burro il fondo di un tegamino in cotto (diametro 20 cm e altezza almeno 10 cm). Disporre uno strato uniforme di patate (circa 1/4) e ricoprire con 1/4 dei formaggio. Aggiungere un abbondante cucchiaio di parmigiano, un pizzico di sale e una macinata di pepe nero.
Ricoprire con un altro strato di patate e proseguire allo stesso modo fino all'esaurimento degli ingredienti... dovrebbero venire 4 strati di patate e 4 di formaggio. Completare l'ultimo strato con una doppia spolverata di parmigiano e con il cucchiaio di pangrattato.
Infornare il tegamino nella parte alta del forno e dopo 15 minuti, alzare la temperatura a 200°C. Proseguire la cottura per altri 15 minuti, fino a quando la superficie del gratin non sarà bella dorata.



Sfornare il tegamino ed ecco la sorpresa... il Munster cotto (per quanto non profumi di violetta) perde quasi del tutto l'aroma di piede macerato per ore in una scarpa da tennis logora, ovvero non è più così mefistofelico come quando era crudo. Potete quindi togliervi la molletta dal naso, lasciar riposare per 5 minuti il gratin e accingervi a divorarlo...

 

Variante: se avete a disposizione un buon lasso di tempo da dedicare al processo digestivo, potete arricchire ulteriormente il gratin, aggiungendo qualche strisciolina di prosciutto leggermente affumicato...

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