Chiusa la premessa, passiamo alla ricetta.
Gli "oseiti scapaa" li ha sempre preparati la mia nonna quando ero piccola. Mi piacevano un sacco ed ero convinta di mangiare dei veri uccellini (chiaramente ero una bimba po' tonta...). Più avanti (quando la tontolaggine si è un po' dissipata) ho scoperto che si tratta di un piatto tipico della mia zona e, come per la maggior parte delle ricette appartenenenti alla tradizione popolare, non esiste una vera e propria ricetta ufficiale, ma svariate versioni che vengono tramandate nelle diverse famiglie, una generazione dopo l'altra.
Anche per me è stato così, la mamma ha imparato dalla nonna e io ho avuto la fortuna di apprendere da entrambe.
Secondo la tradizone popolare questi involtini si chiamano così perchè venivano serviti ai cacciatori al posto degli uccellini che non erano riusciti a prendere. Era quindi una sorta di ripiego, un piatto meno pregiato rispetto agli ambiti volatili, ma comunque molto gustoso e in grado di "consolare" i commensali
Comunque...questa è la mia versione dei famosi uccellini, ormai ampiamente collaudata e perfezionata.
Sono buoni anche il giorno dopo, serviti a temperaura ambiente e tagliati a fettine sottili.
Ingredienti per 5 persone (15 involtini):
15 fette sottili di lonza di maiale
15 fettine di speck sgrassate
8 fette di formaggio tipo emmenthal
15 tocchetti di salsiccia spellata
zenzero in polvere, q.b.
sale e pepe, q.b.
olio evo, q.b.
1/2 cucchiaino di burro
1/2 bicchiere di vino bianco
1/2 spicchio di aglio tritato
Preparazione:
Stendere le fette di lonza sul piano di lavoro e, nel caso non fossero sufficientemente sottili, batterle con il pestacarne avendo cura di non romperle.
Cospargere ogni fettina di lonza con un pizzico di zenzero in polvere e pochissimo sale e disporvi poi sopra la fettina di speck.
Dividere a metà le fette di emmenthal e posare ogni parte sopra lo speck, centrandola bene.
Avvolgere ogni involtino come se fosse un piccolo arrosto, utilizzando dello spago da cucina oppure bloccando la chiusura con degli stuzzicadenti (io preferisco lo spago perchè con gli stuzzicadenti può risultare difficile girare gli involtini in cottura, affinchè rosolino in maniera uniforme).
In una pentola antiaderente scaldare l'olio e il burro e soffriggervi leggermente l'aglio tritato.
Trasferire gli involtini nella pentola e rosolarli a fuoco alto, girandoli delicatamente, in modo che prendano un bel colore dorato su tutti i lati.
Quando sono coloriti e sfrigolano, sfumarli col vino bianco e poi coprire la pentola con il coperchio.
Abbassare la fiamma al minimo e cuocere per circa 20 minuti, girando gli involtini di tanto in tanto, e controllando che non si attacchino alla pentola e che non brucino.
Il formaggio tenderà ad uscire dagli involtini, ma non preoccupatevi anche se sembra che nella pentola si stia formando un po' troppo liquido. Infatti la salsina di andrà sempre più addensando, fino a formare una sorta di caramellatura sugli involtini.
Spegnere il fuoco, aspettare qualche minuto (giusto il tempo necessario affinchè gli involtini passino da "roventi" a "molto caldi") e poi rimuovere lo spago (oppure gli stecchini).
Rimettere gli involtini nella pentola e rigirarli bene nel condimento prima di servirli .
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